domenica 29 aprile 2012

Impiantifotovoltaiciilmar.com - Impianti fotovoltaici ilmar - Mooplaza.com

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soluzioni tecniche per integrare i pannelli solari per l’acqua calda e il riscaldamento negli edifici civili



In attesa dell’arrivo del già annunciato Conto energia per le rinnovabili termiche, iniziano ad arrivare le prime soluzioni tecniche per integrare i pannelli solari per l’acqua calda e il riscaldamento negli edifici civili. Se fino ad ora la prassi era stata quella di mettere un pannello sul tetto di casa, sembrerebbe che il futuro passi dall’integrazione dei tubi nelle facciate degli edifici.
Sembrerebbe un non senso, ma in realtà non lo è affatto. Un pannello solare termico sul tetto rende al massimo solo in estate, quando il sole è alto, e molto meno in inverno. Solo che la richiesta di acqua calda in estate è molto minore rispetto che in inverno. Potrebbe essere meglio, quindi, predisporre una superficie più grande ma verticale per raccogliere i raggi del sole in inverno, cioè quando servono realmente.
Ci sta lavorando anche l’Italia, in particolare l’Alto Adige con l’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) e il Centro di competenza per le tecnologie delle costruzioni alpine dell’Alto Adige (KAB). I due enti stanno sviluppando una facciata semi-trasparente per gli edifici (nella foto una prima realizzazione pilota) da apporre davanti le vetrate.
Questo sistema permette un parziale passaggio della luce all’interno dell’edificio e allo stesso tempo garantisce uno sfruttamento continuo della radiazione solare per riscaldare l’acqua. Le sfide da superare, però, non mancano e sono due in particolare: la prima è che la superficie vetrata necessita di caratteristiche termiche ottime, paragonabili a quelle di un buon muro. Non serve a nulla raccogliere calore dal sole se poi lo si disperde dai vetri, come testimoniano tutte le buone pratiche di risparmio energetico.
La seconda è prettamente estetica perché con questo sistema si vanno a realizzare grandi superfici vetrate coperte da tubi che sono molto utili, ma non certo bellissimi da vedere. Gli esperti dell’EURAC, quindi, non hanno ancora un prodotto pronto per il mercato. Ma è certamente una buona idea da approfondire, sia dal lato tecnico che da quello del design.

Certificazione energetica: Italia deferita alla Corte UE Leggi italiane non conformi alle norme sugli attestati di rendimento energetico


27/04/2012 - La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE per non essersi pienamente conformata alla direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia.
Certificazione energetica: Italia deferita alla Corte UE

Lo ha annunciato ieri la Commissione spiegando che la normativa italiana non è conforme alle disposizioni relative agli attestati di rendimento energetico e che le autorità italiane non hanno ancora comunicato le misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento d’aria.

La direttiva - ricorda la Commissione in una nota - prevede che, in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio, l’attestato di certificazione energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo metta a disposizione del futuro acquirente o locatario. Tali attestati e le relative ispezioni devono essere rispettivamente compilati ed eseguite da esperti qualificati e/o accreditati.

Attualmente - prosegue il comunicato - la direttiva italiana non prevede questo requisito per tutti gli edifici e comprende deroghe all’obbligo di certificazione da parte di un esperto che non sono previste nella direttiva.

Per quanto riguarda i sistemi di condizionamento d'aria, la direttiva prevede ispezioni periodiche che contemplino una valutazione dell'efficienza del sistema e del suo dimensionamento, corredata da raccomandazioni in merito ai possibili miglioramenti. Le autorità italiane finora non hanno notificato alcuna misura attuativa di questa disposizione.

Il procedimento di infrazione nei confronti dell'Italia per recepimento incompleto e non corretto della direttiva è stato avviato nel 2006. Nonostante diverse lettere di costituzione in mora e pareri motivati inviati alle autorità italiane, la normativa continua a non essere conforme alla direttiva.

Ricordiamo che la direttiva 2002/91/CE è stata recepita in Italia dal Dlgs 192/2005, modificato dal Dlgs 311/2006, dal Dpr 59/2009 e dalle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici (DM 26/06/2009). Manca l’ultimo decreto attuativo, concernente i requisiti dei certificatori.

È quindi incompleto e non pienamente conforme il recepimento da parte dell’Italia di una direttiva, la 2002/91/CE, che è stata già superata dalla nuova Direttiva 2010/31/UE che introduce gli edifici a energia quasi zero, tema di grande attualità al centro del Tour di convegni di Edilportale.
(pubblicata su www.edilportale.com )

giovedì 26 aprile 2012

quanto CO2 si evita installando il fotovoltaico?

Per produrre un chilowattora elettrico vengono bruciati mediamente l'equivalente di 2,56 kWh sotto forma di combustibili fossili e di conseguenza emessi nell'aria circa 0,5 kg di anidride carbonica (fattore di emissione del mix elettrico italiano alla distribuzione). Si può dire quindi che ogni kWh prodotto dal sistema fotovoltaico evita l'emissione di 0,5 kg di anidride carbonica, tra i principali responsabili dell'effetto serra (dati forniti dal Ministero dell’Ambiente Italiano). 
Considerando una bolletta elettrica media, per una famiglia di 4 persone, con un consumo di 1606kWH/bimestre,
usando il fotovoltaico o altra fonte rinnovabile, ogni mese eviteremo di immettere nell'aria esattamente 401,5kg di CO2(anidride carbonica), che in un anno significa che risparmieremo al nostro pianeta 4818kg di anidride carbonica...
Se tutti noi avessimo un impianto fotovoltaico, i nostri figli potranno avere un pianeta piu' pulito e un futuro migliore...e forse riusciranno a liberarsi dagli sporchi giochi di potere generati dal business del petrolio.

lunedì 23 aprile 2012

VANTAGGI DEL FOTOVOLTAICO

Vantaggi economici del fotovoltaico
L’investimento iniziale per l’installazione dell’impianto fotovoltaico viene recuperato in termini di risparmio sui costi energetici ben prima del termine dei 20 anni di incentivazione statale dati dal Conto Energia. La tempistica del ROI (return on investment: è la redditività del capitale investito) dipende:
Inoltre, un impianto fotovoltaico ha costi di esercizio e di manutenzione ridotti. Questo anche perché gli impianti sono fissi e privi di parte in movimento, a eccezione degli inseguitori solari che si inclinano automaticamente per ricevere il maggior irraggiamento.

Vantaggi ambientali del fotovoltaico

L’attività degli impianti fotovoltaici si può definire una tipologia di produzione energetica ecocompatibile ed ecosostenibile, in quanto:
  • è caratterizzata dall’assenza di qualsiasi tipo d’emissione inquinante
  • consente il risparmio dei combustibili fossili, altrimenti utilizzati per produrre l’energia elettrica.

Vantaggi costruttivi del fotovoltaico

Gli impianti fotovoltaici si adattano a diversi ambienti. Questo perché i sistemi sono modulari: ogni pannello è modulo a sé, la cui produzione di energia si va a sommare al totale dei pannelli presenti. Per aumentare la dimensione dell’impianto – quindi anche la produzione di energia – basta aumentare il numero di moduli.
I sistemi fotovoltaici si applicano a:
  • impianti (con sistema d’accumulo) per utenze isolate dalla rete
  • impianti per utenze collegate alla rete di bassa tensione
  • impianti per utenze collegate alla rete di media tensione
  • centrali di produzione di energia elettrica

Le norme di tutela costiera integrale in Sardegna sono vigenti ininterrottamente dal 1976.

anche su Lexambiente, Le norme di tutela costiera integrale in Sardegna sono vigenti ininterrottamente dal 1976.


Interessante provvedimento giurisdizionale del Giudice amministrativo sardo in tema di disciplina di conservazione integrale dei litorali.
Il T.A.R. Sardegna, con sentenza, Sez. II, 12 aprile 2012, n. 366, ha respinto il ricorso di alcuni Privati avverso il provvedimento del Comune di Quartu S. Elena (CA) che aveva rigettato l’istanza (26 marzo 1986) di condono edilizio di un’unità immobiliare edificata abusivamente entro la fascia costiera dei mt. 150 dalla battigia marina dichiarata inedificabile con l’art. 10, comma 1°, lettera b, della legge regionale Sardegna 9 marzo 1976, n. 10.
Secondo l’istanza presentata, alla data di entrata in vigore della norma di salvaguardia costiera l’immobile abusivo “già possedeva le caratteristiche di rustico tamponato e coperto ai sensi dell’art. 31, comma 2°, della legge n. 47/1985” in quanto “fin dal luglio 1976 era parzialmente abitato, tant’è che già alla data del 16 luglio 1976” era stata inoltrata “all’ENEL richiesta di allaccio per l’utenza di uso domestico”. Conseguentemente l’opera abusiva, terminata definitivamente nel 1980, sarebbe stata sanabile.
Viceversa, il Comune di Quartu S. Elena, con nota Dirigente Settore urbanistica – Ufficio condono edilizio n. 6794/86 del 3 luglio2002, ha respinto l’istanza di condono edilizio in quanto ha ritenuto applicabile la normativa di salvaguardia integrale costiera, trovando conforto nella pronuncia del Giudice amministrativo sardo.
Il T.A.R. Sardegna, infatti, ha opportunamente ricordato che, in tema di data di realizzazione dell’opera abusiva di cui si chiede la sanatoria, “l’onere della prova grava sul richiedente” per giurisprudenza costante, dovendosi in caso contrario non accogliere la richiesta (vds. per tutti T.A.R. Toscana, sez. III. 2 marzo 2011 n. 409; T.A.R. Campania, SA, sez. II, 29.5.2006, n. 752): “in altri termini, il cittadino è destinatario di un preciso onere probatorio sull’epoca dell’abuso, trovandosi nella posizione di autore della realizzazione edilizia senza titolo, mentre la PA conserva pienamente il potere di procedere ad una motivata verifica degli elementi esibiti, in merito alla loro idoneità a costituire prova del fatto asserito”.
Elemento probatorio risolutore non può esser certo la mera presentazione di richiesta di allaccio elettrico non supportata da ulteriori elementi rilevanti (es. il pagamento di bollette relative a precedenti consumi energetici).
Di particolare importanza è la conferma dell’indirizzo giurisprudenziale concernente la permanenza – senza alcuna soluzione di continuità, in precedenza indicata con sentenza T.A.R. Sardegna, sez. II, 11 dicembre 2006, n. 2590 – delle disposizioni di tutela integrale costiera a partire dalla citata legge regionale n. 10/1976: “il quadro ordinamentale (leggi regionali Sardegna n. 10/1976, n. 17/1981, n. 45/1989, n. 23/1993, n.d.r.) … evidenzia la sostanziale continuità del vincolo di inedificabilità di cui sopra, in relazione al quale le disposizioni normative che si sono succedute, nell’attesa del perfezionarsi di definitivi assetti della materia, pur con talune variazioni in ordine all’ampiezza della fascia di inedificabilità assoluta, hanno sempre evidenziato l’intento del legislatore regionale di salvaguardare il territorio costiero da interventi suscettibili di pregiudicarne l’integrità paesaggistica”.
La pronuncia giurisprudenziale conferma quanto già affermato con sentenza T.A.R. Sardegna, sez. II, 13 gennaio 2012, n. 18: “l’impugnato atto di diniego della domanda di concessione in sanatoria, infatti, rinviene il suo fondamento nell’ubicazione delle opere abusive all’interno della fascia di rispetto dei 150 metri dal mare, circostanza determinante la non assentibilità della istanza di sanatoria in virtù del vincolo di assoluta inedificabilità ivi insistente ai sensi degli artt. 11 l.r. Sardegna 9 marzo 1976, n. 10, 14 l.r. Sardegna 19 maggio 1981, n. 17, e 10 bis l.r. Sardegna 22 dicembre 1989, n. 45, introdotto dall’art. 2 l.r. Sardegna 7 maggio 1993, n. 23, letti in combinato disposto con gli artt. 28, comma 1, l.r. Sardegna 11 ottobre 1985, n. 23, ed 11 l.r. Sardegna 7 aprile 1995, n. 6”. Infatti, naturalmente “il vincolo non viene meno quando una successiva legge ne rinnovi la fonte riconfermando l’interesse del legislatore alla salvaguardia della suddetta porzione di territorio regionale” (T.A.R. Sardegna, 16 maggio 1996, n. 701).
Pertanto, è riconosciuta pacificamente la vigenza del vincolo d’inedificabilità costiero senza alcuna soluzione di continuità “dalla data di realizzazione dell’abuso fino all’adozione del provvedimento impugnato (19 aprile 2002)”, comportando l’inammissibilità della sanatoria e, conseguentemente, la piena legittimità della decisione di rigetto dell’istanza di condono edilizio.
Una pronuncia giurisprudenziale che conferisce maggiore forza alle ragioni della salvaguardia delle coste della Sardegna.
dott. Stefano Deliperi

Ginepro (Juniperus communis) sul mare

Catalogo impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative


Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative: dal GSE il catalogo ufficiale

20/04/2012 - A seguito di quanto previsto dal IV Conto Energia (DM 05/05/2011), ancora attualmente in vigore, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato un catalogo esemplificativo degli impianti fotovoltaici ai quali sono state riconosciute le tariffe incentivanti del Titolo III, realizzati secondo le indicazioni previste dalla "Guida alle applicazioni innovative finalizzate all'integrazione architettonica del fotovoltaico".

Il catalogo è stato strutturato secondo le categorie indicate nella Guida e quindi:
  • moduli non convenzionali, suddiviso in:
    • Moduli fotovoltaici flessibili
    • Moduli fotovoltaici rigidi:
      • Nastri in film sottile su supporto rigido
      • Tegole fotovoltaiche
      • Moduli trasparenti
  • componenti speciali.

Il catalogo riporta alcuni esempi di impianti incentivati ai sensi del terzo Conto Energia che comunque rispettano quanto richiesto per il quarto. L'appartenenza di un modulo o di un componente al catalogo non determina automaticamente l'accesso alle tariffe del Titolo III del DM 5 maggio 2011, in quanto un impianto fotovoltaico costituito da un modulo o da un componente presente nel catalogo, al fine di essere ammesso al sistema incentivante, deve rispettare tutti i criteri di installazione.

La documentazione messa a punto dal GSE riporta i requisiti tecnici previsti dall'allegato IV al DM 05/05/2011, ovvero le caratteristiche e le modalità di installazione per l'accesso al premio per applicazioni innovative finalizzate all'integrazione architettonica. In particolare, per accedere alla tariffa di cui al titolo III del del 05/05/2011, i moduli e i componenti devono avere, almeno, tutte le seguenti caratteristiche:
  1. moduli non convenzionali e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici edifici quali:
    • coperture degli edifici;
    • superfici opache verticali;
    • superfici trasparenti o semitrasparenti sulle coperture;
    • superfici apribili e assimilabili quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili comprensive degli infissi.
  2. moduli e componenti che abbiano significative innovazioni di carattere tecnologico;
  3. moduli progettati e realizzati industrialmente per svolgere, oltre alla produzione di energia elettrica, funzioni architettoniche fondamentali quali:
    • protezione o regolazione termica dell'edificio. Ovvero il componente deve garantire il mantenimento dei livelli di fabbisogno energetico dell'edificio ed essere caratterizzato da trasmittanza termica comparabile con quella del componente architettonico sostituito;
    • moduli progettati per garantire tenuta all'acqua e conseguente impermeabilizzazione della struttura edilizia sottesa;
    • moduli progetti per garantire tenuta meccanica comparabile con l'elemento edilizio sostituito.

In riferimento alle modalità di installazione, i moduli e i componenti devono, almeno, essere installati secondo le seguenti modalità:
  1. i moduli devono sostituire componenti architettonici degli edifici;
  2. i moduli devono comunque svolgere una funzione di rivestimento di parti dell'edificio, altrimenti svolta da componenti edilizi non finalizzati alla produzione di energia elettrica;
  3. da un punto di vista estetico, il sistema fotovoltaico deve comunque inserirsi armoniosamente nel disegno architettonico dell'edificio.

Delega fiscale, le novità per le rinnovabili

Confermate le green taxes e la revisione della disciplina sulle accise in base al contenuto di carbonio
                       
20/04/2012 - Il ddl per la delega fiscale, varato dal Consiglio dei Ministri, conferma l’attenzione all’ambiente con la presenza delle “green taxes”.
Delega fiscale, le novità per le rinnovabili

La disciplina delle accise sui prodotti energetici sarà rivista in funzione del contenuto di carbonio.
Si tratta di una misura in sintonia con le politiche adottate dall’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile, che punta ad un riordino della fiscalità al fine di preservare e garantire l’equilibrio ambientale.

Il gettito derivante dall’introduzione della carbon tax verrà destinato al finanziamento delle fonti rinnovabili. Le misure entreranno in vigore in modo coordinato con il recepimento della disciplina armonizzata decisa a livello europeo.

Ai sensi del testo approvato e in considerazione del dibattito europeo sulla green economy per la modifica della direttiva 2003/96/CE, l’Esecutivo è infatti delegato ad adottare uno o più decreti legislativi in materia.

Durante la definizione della nuova disciplina, il Ministero dell’Ambiente aveva proposto che in fase di prima applicazione della norma, la revisione delle accise riguardasse in primo luogo i prodotti energetici fossili in uso nel trasporto su gomma. Un riferimento specifico che è stato però stralciato nella versione approvata dal CdM.

I contenuti della delega, già presenti nella prima bozza elaborata a marzo, confluiranno in uno o più decreti legislativi che il Governo dovrà adottare entro nove mesi dall’approvazione del ddl.
(riproduzione riservata)
 
 
...(tratta da www.edilportale.com)

domenica 22 aprile 2012

In cosa consistono i premi sulle tariffe incentivanti del Conto Energia?


Premio Tariffa Incentivante Quarto Conto Energia: Incremento Incentivi Fotovoltaici
Il Quarto Conto Energia prevede dei premi sulle tariffe incentivanti per determinati impianti fotovoltaici che utilizzano l’energia prodotta in modo efficiente.
Il "Premio Tariffa Incentivante Conto Energia"
Nell’articolo 13 del DM 05/05/2011 (4° Conto Energia) viene definito il “Premio per impianti fotovoltaici abbinati ad un uso efficiente dell’energia”. Si tratta in pratica di un premio aggiuntivo rispetto agli incentivi del fotovoltaico previsti per i vari anni 2012, 2013, 2014, 2015, 2016. Una sorta di incremento della tariffa incentivante da applicare solo in determinati casi.

Come accedere all’incremento della tariffa incentivante del Conto Energia?

Possono accedere all’incremento degli incentivi fotovoltaico i piccoli impianti fotovoltaici installati sugli edifici che rispettino questi requisiti:
a) Siano dotati di attestato di certificazione energetica relativo all’edificio su cui sono installati, con indicazione dei miglioramenti energetici apportati.
b) In seguito all’entrata in esercizio dell’impianto vengono effettuati interventi all’edificio che comportino una riduzione di almeno il 10% degli indici di prestazione energetica dell’edificio.
c) Richiedano una nuova certificazione energetica dell’edificio che attesti la riduzione del fabbisogno di energia individuato al punto a).
Per poter beneficiare dell’incremento degli incentivi bisogna fare apposita richiesta al
GSE.

Va applicata la ritenuta d’acconto agli incentivi fotovoltaici?

title="Ritenuta Acconto Incentivi Fotovoltaico" width="200" />Uno dei temi importanti, dal punto vista fiscale, degli incentivi del fotovoltaico, è se si applica o meno la ritenuta d’acconto del 4%. Come abbiamo visto la tariffa incentivante del GSE non è soggetta ad IVA, in quanto viene inquadrata come contributo.
La Circolare n.46/E dell’Agenzia delle Entrate del 23 luglio 2007 ha chiarito le norme di applicabilità della ritenuta d’acconto alla tariffa incentivante.
Il GSE applica la ritenuta d’acconto del 4% tutte le volte che la tariffa incentivante del Conto Energia viene erogata ad enti non commerciali in riferimento ad impianti fotovoltaici che attengono l’attività commerciale. In tutti gli altri casi invece non verrà applicata alcuna ritenuta d’acconto.
Facciamo quindi un resoconto, differenziando per tipologia di soggetto che riceve la tariffa incentivante, a seconda dell’utilizzo che fa dell’impianto:
  • Persona fisica che usa l’impianto per fini privati: no ritenuta d’acconto
  • Enti non commerciali che usano l’impianto per fini privati: no ritenuta d’acconto
  • Persona fisica o ente non commerciale che vende l’energia prodotta in eccesso:
    - per impianti < 20 kw: no ritenuta d’acconto se l’impianto è al servizio dell’abitazione. Altrimenti ritenuta 4% per la vendita dell’eccedenza.
    - per impianti > 20 kw: sempre ritenuta d’acconto 4%
  • Persona fisica e giuridica che usa l’impianto per fini commerciali: sempre ritenuta d’acconto 4%
  • Lavoratore autonomo o associazione professionale:
    - se usa l’impianto per la sua attività: no ritenuta d’acconto
    - se vende l’energia eccedente: ritenuta 4%

Certificazione moduli fotovoltaici


Certificazione Moduli Fotovoltaici
Come stabilito dall’allegato 1 del DM 5 maggio 2011 (Quarto Conto Energia), per poter accedere agli incentivi per il fotovoltaico, è necessario che i moduli fotovoltaici utilizzati negli impianti siano certificati.
A seconda della tipologia di pannelli fotovoltaici (film sottile, silicio cristallino, moduli fotovoltaici a concentrazione) sono richieste differenti certificazioni.
Per accedere alle tariffe incentivanti, i moduli devono infatti essere approvati e verificati da parte di appositi laboratori accreditati per svolgere queste attività.
I laboratori che possono rilasciare la certificazione devono essere accreditati, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, da Organismi di accreditamento appartenenti ad EA (European cooperation for Accreditation) o che abbiano stabilito accordi di mutuo riconoscimento con EA o in ambito ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation).

Come Richiedere gli Incentivi sul Fotovoltaico

Come è possibile ottenere gli incentivi per il fotovoltaico?
In queste sezione vediamo qual è l’iter da seguire per richiedere gli incentivi statali del Conto Energia.
1. Il soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico (o il referente tecnico delegato) inoltra il progetto preliminare al gestore di rete di competenza e richiede la connessione alla rete
2. Per gli impianti fotovoltaici di potenza nominale compresa tra 1 e 200 KW, insieme alla richiesta di connessione alla rete, il SR (soggetto responsabile) deve specificare se intende avvalersi del servizio di scambio sul posto per l’energia fotovoltaica prodotta.
3. Il gestore della rete comunica al soggetto responsabile qual è il punto dove allacciarsi alla rete elettrica e solitamente fornisce un preventivo con costo e tempi dell’operazione.
4. Il soggetto responsabile accetta il preventivo e stipula un contratto con il gestore di rete.
5. Una volta realizzato l’impianto fotovoltaico, il SR deve comunicare la data di conclusione dei lavori al gestore di rete.
6. Nel caso di impianti fotovoltaici con potenza maggiore di 20KW, il SR deve presentare all’UTF (Ufficio Tecnico di Finanza) l’apertura dell’officina elettrica. Questa richiesta non va presentata invece se l’impianto immette nella rete tutta l’energia prodotta.
7. Il gestore di rete procede all’allacciamento dell’impianto FV alla rete elettrica
8. Il soggetto responsabile deve fare pervenire al GSE, entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, la richiesta di concessione per le tariffe incentivanti. Se non lo presenta entro 60 giorni, non può accedere agli incentivi sul fotovoltaico.

Riepilogo Incentivi Fotovoltaico 2012

Incentivi Fotovoltaico 2012 per Impianti Fotovoltaici

Nel Titolo II del DM 05/05/2011viene fatta una distinzione tra piccoli impianti e grandi impianti.
  • I piccoli impianti fotovoltaici sono di tre tipi: quelli realizzati su edifici che hanno una potenza non superiore a 1.000 kW, quelli con potenza non superiore a 200 kw operanti in regime di scambio sul posto e quelli di qualsiasi potenza ma installati su edifici e aree appartenenti alle Amministrazioni Pubbliche.
  • I grandi impianti fotovoltaici invece sono tutti gli altri (quelli che non rientrano nella casistica dei piccoli impianti).
Nelle righe vengono riportate le varie tariffe (in €/kkWh) a seconda della potenza dell’impianto. Nelle colonne si possono leggere i dati a seconda del periodo (primo o secondo semestre 2012) e della tipologia di impianto (impianto sugli edifici o altri impianti fotovoltaici).

Incentivi Fotovoltaico 2012 per Impianti Integrati con Caratteristiche Innovative

Il DM 05/05/2011, al Titolo III, definisce gli impianti integrati con caratteristiche innovative come quegli impianti che utilizzano moduli fotovoltaici e componenti speciali sviluppati appositamente per integrarsi o sostituire degli elementi architettonici e che rispettano determinati requisiti di costruzione e installazione.

Incentivi Fotovoltaico 2012 per Impianti a Concentrazione

Gli impianti fotovoltaici a concentrazione vengono definiti nel Titolo IV del DM 05/05/2011. Si tratta di impianti atti a produrre energia elettrica mediante la conversione diretta della radiazione solare, tramite l’effetto fotovoltaico. Questi impianti sono composti da moduli in cui la luce solare è concentrata sulle celle fotovoltaici tramite dei sistemi ottici (lenti o specchi concavi).



Fotovoltaico, una risorsa per lo sviluppo del nostro Paese


Fotovoltaico, una risorsa per lo sviluppo del nostro PaeseNel solo 2011 la spesa per i combustibili fossili è stata di 60 miliardi di euro, e questo è un costo che si ripete ogni anno. Il fotovoltaico con soli 7 miliardi di euro all'anno può soddisfare almeno il 10% della domanda elettrica nazionale grazie ad una fonte di energia pulita, non onerosa e che non abbiamo bisogno di importare. "La campagna mediatica sui costi del fotovoltaico è strumentale e di parte. Ha ragione il Ministro Corrado Clini: non si possono sottolineare i costi delle rinnovabili e ignorarne i vantaggi. – dichiara Valerio Natalizia, Presidente di GIFI-ANIE.
"Nel solo 2011 il settore fotovoltaico ha generato 40 miliardi di euro di investimenti, per lo più privati, mentre il gettito IVA ha raggiunto i 4 miliardi. Negli ultimi 5 anni il fotovoltaico ha creato 100 mila posti di lavoro dei quali 20 mila addetti diretti e con età media inferiore ai 35 anni." "La poca flessibilità degli impianti di produzione centralizzata è il vero limite allo sviluppo e all'innovazione del sistema elettrico italiano – continua Natalizia. L'obiettivo delle maggiori economie mondiali è la decarbonizzazione degli approvvigionamenti energetici. Solo promuovendo nuove tecnologie energetiche e infrastrutture di rete innovative si generano investimenti, si creano posti di lavoro, competitività ed indipendenza energetica dalle instabilità geopolitiche." "Concordo con il Ministro Corrado Clini - conclude Natalizia – sulla necessità di ripulire le bollette elettriche da oneri impropri. Le famiglie italiane continuano a pagare per le fonti assimilate (che poco hanno di rinnovabile), per il nucleare e per gli sconti concessi alle grandi industrie come le acciaierie: questi oneri non generano ne innovazione e tantomeno competitività".

venerdì 20 aprile 2012

prorogato il bando regionale per gli aiuti alle imprese per il fotovoltaico

Proroga del bando per l’energia rinnovabile e il risparmio energetico
Fissata alle ore 13 del 5 luglio 2012 la nuova scadenza per le imprese che potranno usufruire degli aiuti per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e per la promozione dell'utilizzo di tecnologie ad alta efficienza e risparmio energetico e sostegno alla cogenerazione diffusa.
Pannelli fotovoltaici
CAGLIARI, 4 APRILE 2012 - Prorogati dall’Assessorato dell’industria i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al bando per usufruire degli aiuti alle imprese per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili e per la promozione dell'utilizzo di tecnologie ad alta efficienza e risparmio energetico e sostegno alla cogenerazione diffusa. La nuova scadenza è fissata per le ore 13 del 5 luglio 2012.

Gli interventi, cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (F.E.S.R.) nell'ambito del Programma operativo regionale 2007-2013, hanno come finalità quella di generare delle condizioni di auto sostenibilità energetica diffusa sul territorio, in quanto le imprese devono destinare almeno il 70% dell’energia elettrica prodotta al proprio consumo. Gli obiettivi perseguiti sono, inoltre, volti a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2), in piena coerenza con gli obiettivi europei.

non tutti sanno che....

non tutti sanno che.....(sullo smaltimento dei pannelli a fine vita)

pubblicata da Impianti fotovoltaici il giorno martedì 10 aprile 2012 alle ore 18.31 ·
Accedi agli incentividel conto energia
Entro il 30 giugno 2012 per accedere agli incentividel conto energia, tutte le aziende produttricidovranno assicurare il riciclo dei pannellifotovoltaici una volta che giungono a fine vita.
Lo prevede la legge.
Noi di Ilmar, in quanto concessionario Enel Green Power
ti garantiamo anche lo smaltimento dei pannelli a fine vita.....
Non fidarti di chiunque......scegli ILMAR!!
«Grazie ministro Clini. Le siamo grati che un rappresentante del Governo abbia fatto chiarezza e abbia fornito i veri numeri sul peso degli incentivi per le rinnovabili sulla bolletta elettrica». Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One, impresa leader a livello mondiale nel settore delle rinnovabili, commenta così la lettera del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, apparsa oggi sul Corriere della Sera. «Si sono scritte troppe bugie. Finalmente il ministro Clini rimette in ordine cifre e teoremi». Clini scrive che le fonti rinnovabili coprono oggi il 26% dell’offerta di elettricità ed il peso delle rinnovabili sulla bolletta è di circa il 20% e rimarrà pressoché costante nel prossimo triennio. Le fonti rinnovabili sono anche il settore che ha conosciuto negli ultimi 5 anni una crescita esponenziale nella ricerca e sviluppo: 260 miliardi di dollari contro meno di 100 nel 2007. In Europa dopo la Germania c’è l’Italia. Nel mondo i Paesi extra europei maggiormente impegnati nel settore sono USA, Cina, India e Corea del Sud. «l’Italia non può e non deve rimanere indietro – precisa Averaldo Farri – la green economy è una realtà in forte crescita. Abbiamo un’occasione unica per stabilire un’infrastruttura energetica che possiamo definire nostra, indipendente da gas, petrolio, carbone o altre fonti fossili costose ed inquinanti. Il ministro Clini ci ha offerto, nella sua lettera, un dato fondamentale: domenica 15 aprile il prezzo medio dell’elettricità era sceso a 72 euro per mille kilowattora, ma nelle ore centrali della giornata è andato a soli 35 euro per effetto dell’elettricità prodotta dalle rinnovabili. Il ministro ci dice che le rinnovabili diminuiscono in modo significativo il prezzo dell’elettricità. Questa è la verità».

fonte: ufficio stampa Power-One
Le fonti rinnovabili stanno migliorando radicalmente il sistema energetico italiano con vantaggi che diventano sempre più evidenti in termini di indipendenza dall’estero, riduzione degli oneri legati al protocollo di Kyoto, creazione di nuovi posti di lavoro e, non da ultimo, per l’ambiente e la salute. La differenza tra i benefici e i costi sostenuti per gli incentivi, nonostante le recenti polemiche, è largamente positiva, oltre 76 miliardi di euro, come dimostrato dal recente studio OIR – AGICI (consultabile sul sito web www.agici.it).